Mobilità urbana: finalmente delle soluzioni!

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Le strade sono sovraccariche e i trasporti pubblici sono stipati. La constatazione non è nuova, le soluzioni hanno bisogno di tempo per essere attuate. A capo da meno di un anno dei servizi stradali e della mobilità della città di Losanna, Florence Germond ha affrontato i professionisti della costruzione d’infrastrutture nel corso della Giornata Infra che si è tenuta oggi all’EPFL.

Che siano bloccati negli ingorghi o ammassati nei veicoli dei trasporti pubblici, non c’è bisogno di spiegare ai romandi che la questione della mobilità è una priorità. Certo, la definizione dei progetti trattati l’anno scorso a livello delle agglomerazioni ha permesso di allargare il dibattito e di prendere coscienza della problematica in modo più globale. L’antagonismo dogmatico ferrovia contro strada sembra superato. Eppure, la prossima votazione sul fondo FOSTRA sembra aver risvegliato qualcuno. A qualche giorno dal verdetto delle urne, il dibattito si anima.

La Giornata Infra cade dunque a proposito, in questo 7 febbraio, con il suo tema «Mobilità urbana, quali soluzioni?», con degli interventi provenienti dal mondo politico e professionale e con qualche proposta originale.

Un obiettivo, delle soluzioni

Nella sua introduzione, Blaise Clerc, Segretario romando di Infra Suisse e Vice-direttore della SSIC, ha denunciato gli anni di stagnazione ed ha invocato un cambiamento di visione. Le politiche non possono più accontentarsi di difendere qui e là delle idee, devono prendere delle decisioni chiare e condurre i progetti fino in fondo. « Non si fa la frittata senza rompere le uova », dice il proverbio. È così indispensabile che tutti gli attori e tutti gli interessati si mettano insieme per definire le strategie e le soluzioni migliori per una mobilità urbana del XXI secolo degna di questo nome.

In questo senso, il fondo FOSTRA assume tutta la sua importanza. Anche se, per ipotesi, si optasse per delle città praticamente senza auto, questo richiederebbe la realizzazione di nuove infrastrutture di alleggerimento, di parcheggi e trasporti in comune. Inoltre, le reti esistenti necessitano di una manutenzione permanente il cui finanziamento deve essere garantito.

Anche se è capo del servizio stradale e della mobilità della città di Losanna solo da meno di un anno, nondimeno Florence Germond conosce il dossier a menadito. È stata infatti attiva per oltre dieci anni nelle associazioni di promozione della mobilità dolce, quali Pro Vélo e ATE. Si rallegra del balzo compiuto dal tasso di utilizzazione dei trasporti pubblici losannesi da una decina d’anni a questa parte. La sua visione per lo sviluppo degli anni a venire si sintetizza in tre punti: primo, potenziare l’offerta dei trasporti pubblici con delle soluzioni performanti in grado di rispondere alla crescente domanda di mobilità; secondo, favorire massicciamente l’abitudine di spostarsi a piedi e in bicicletta nell’ambiente urbano; e terzo, sviluppare tutte le soluzioni di mobilità condivisa. Per l’attuazione di queste soluzioni è indispensabile, nell’interesse delle diverse parti coinvolte, un arbitrato. Secondo Florence Germond, governance e coordinamento non possono più correre un rischio sulla partecipazione cittadina.

Sylvain Guillaume-Gentil, Direttore generale di Transitec Ingénieurs-Conseils SA, insiste da parte sua sulla differenza tra mobilità e accessibilità. L’obiettivo della popolazione è quello di poter accedere facilmente al posto di lavoro, alle zone commerciali, alle aree per il tempo libero e ai centri di divertimento. La creazione di ricchezze, sociali o economiche, deriva quindi direttamente dalla buona accessibilità degli individui ai luoghi dove si svolge buona parte della loro vita. «Così, dice, la preoccupazione principale di tutti coloro che vogliono gestire la mobilità dovrà essere quella di organizzare la città e il suo territorio circostante in modo che disponga di un’accessibilità duratura.»

Concentrandosi sui trasporti in comune, Vincent Kaufmann, Professore all’EPFL, rileva la mutazione delle aspettative degli utenti. «Più che una diminuzione della quantità di tempo richiesto per gli spostamenti, l’utente attivo e connesso di oggi è sensibile al livello di comfort offerto nell’arco di tempo del tragitto. L’importante non è più metterci meno tempo tra la città A e la città B, ma di poter fare qualcosa del suo tempo di tragitto.

Per Alain Jaccard, Presidente dell’Organizzazione Infrastrutture comunali, il bisogno di mobilità è destinato ad accentuarsi. Secondo Jaccard, l’autonomia, l’automatizzazione e l’individualizzazione della mobilità di domani è avvertibile nella tecnologia attualmente in sviluppo (piccoli veicoli automatizzati, elettrici e senza conducente).

La storia dei trasporti pubblici ginevrina esposta da Denis Berdoz, Direttore del TPG, ha dimostrato che benché il potenziale di sviluppo sia notevole, il settore ha già realizzato dei balzi prodigiosi. Una delle prossime tappe sarà forse quella della conquista dell’aria con la creazione di “metropolitane via cavo” (il cosiddetto Metro Cable in funzione da tempo p.es. a Caracas). Gli esempi presentati dall’Ing. Paul Glassey hanno, uno dopo l’altro, coinvolto ed entusiasmato i quasi 200 professionisti convenuti per l’occasione.