Situazione di penuria energetica

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L’attuale situazione politica europea è sfociata in una discussione emozionale sulla crescente scarsità di energia. Ciò rappresenta una sfida anche per il nostro settore. Noi possiamo apportare un contributo ma, nel contempo, affinché il nostro impegno possa essere garantito anche in futuro, dobbiamo fare affidamento sulle autorità. Infra Suisse si adopera per assicurare un’analisi obiettiva della situazione, l’attuazione di misure pragmatiche e la formulazione di rivendicazioni politiche.

Il conflitto in Ucraina e la sospensione di forniture di gas dalla Russia hanno generato nelle ultime settimane uno stato di persistente insicurezza, degli incrementi dei prezzi e un animato dibattito sulla gestione delle limitate riserve energetiche. Anche antecedentemente al verificarsi di suddetti eventi, la Svizzera non era in grado di soddisfare il suo fabbisogno energetico con risorse proprie, con la conseguente necessità di importare elettricità proveniente, tra l’altro, anche dagli impianti di produzione del gas. Il prezzo della corrente elettrica è fissato in borsa ed è basato sul tipo di produzione più costoso. Il costo dell’elettricità dipende quindi direttamente dall’estrazione di gas e dall’evoluzione del suo prezzo.

A ciò si aggiunge il fatto che l’estate secca di quest’anno ha fatto sì che il livello di riempimento dei bacini di accumulazione ubicati in Svizzera non sia stato equivalente a quello che si registra in un anno «normale». L’offerta, massicciamente ridotta, non è più in grado di soddisfare la domanda. Nel peggiore dei casi, ciò porta a una cosiddetta «situazione di penuria».
Questo incombente rischio di penuria ha indotto il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) a porre in consultazione in questi giorni due progetti di ordinanza vertenti sulle misure da adottare in tale eventualità. Concretamente, ciò significa che entro fine ottobre saranno presentati al Consiglio federale un rapporto e delle proposte in merito le quali, durante l’inverno, potrebbero poi esplicare conseguenze concrete.

Cosa possono fare le imprese di costruzione?
È indispensabile che tutte le imprese e tutti i settori facciano delle riflessioni finalizzate a una riduzione del loro fabbisogno energetico. Il nostro settore non fa eccezione. Già la sola adozione di misure semplici e rapidamente attuabili consente di ottenere parecchi risultati:

Cantieri

  • Accendere i riscaldamenti nei container da cantiere solo se necessario e impostare una temperatura più bassa. Per dare un’idea: i costi di riscaldamento/il fabbisogno energetico in caso di messa in funzione a pieno regime dei riscaldamenti dei container di vecchia generazione (che sono innumerevoli) presso un’impresa di costruzioni di media dimensioni possono ammontare fino a CHF 15’000.- o KWh 54’000 per una stagione di cantiere (a fronte di un prezzo medio della corrente elettrica di 25 ct/kWh, utilizzo della rete incl.). Poiché la corrente elettrica deve essere generata anche ricorrendo agli impianti di produzione del gas, l’utilizzo di riscaldamenti elettrici si configura, in generale, quale utilizzo accresciuto delle scorte limitate di gas
  • Spegnere l’illuminazione all’interno dei container da cantiere quando non ve ne è la necessità.
  • Fare uso ponderato delle bombole di gas (propano) (informazione e formazione, rispetto delle schede informative)
  • Scegliere macchine edili di dimensioni adeguate (grandezza per il cantiere/progetto edilizio, confronto dei parametri di consumo)
  • Ottimizzare i processi (rifornimento di carburante all’inizio/alla conclusione della giornata di lavoro, evitare i viaggi a vuoto, migliorare la pianificazione della logistica)

Siti di produzione

  • Ridurre la temperatura interna durante l’inverno.
  • Evitare un utilizzo non necessario di apparecchi elettrici.
  • Ridurre l’illuminazione e passare al LED.
  • Convertire, se possibile, l’impianto biocombustibile alle energie alternative.

Stabili amministrativi

  • Ridurre la temperatura interna a 19° durante l’inverno.
  • Convertire l’illuminazione passando al LED e installare sensori di movimento.
  • Spegnere gli apparecchi elettrici quando non sono in uso. Ulteriori potenziali di risparmio
  • Sensibilizzare i collaboratori (illuminazione, riscaldamento/ventilazione, funzionamento a vuoto degli apparecchi, impiego dei materiali)
  • Creare un magazzino per i materiali (rinunciare alle forniture “just in time”)
  • Spegnere gli apparecchi elettrici che vengono lasciati in modalità stand-by (prese multiple con interruttore per i computer, le stampanti, le macchine da caffè, …)

Ci sono forse altri potenziali di risparmio non ancora sfruttati che potremmo mobilizzare? Ci sta molto a cuore poter dimostrare all’opinione pubblica e al mondo politico che il nostro settore fornisce un contributo adeguato e che, nei limiti delle proprie possibilità, si attiva per collaborare alle misure di risparmio. Solo in questo modo noi potremo far valere in modo credibile le nostre richieste qualora si presentino minacce gravi per il settore. Il nostro nuovo responsabile Mercato & Tecnica è volentieri a disposizione per dialogare con voi e accogliere i vostri suggerimenti.

Quali saranno i prossimi passi?
Infra Suisse, a tutela degli interessi dei suoi membri, ha accettato l’invito a prendere posizione sui progetti di ordinanza e sui rapporti e partecipa alla procedura di consultazione che si concluderà il 22 settembre 2022.

Il settore edile dipende parimenti da fornitori la cui sicurezza d’approvvigionamento sarà limitata qualora incombano restrizioni d’utilizzazione, che avranno un impatto diretto anche sulla vincolatività delle scadenze. Una ridotta disponibilità di materiali a fronte di una domanda invariata sfocerà inoltre in rincari che, a dipendenza del committente e delle condizioni contrattuali, non potranno essere compensati. In caso di penuria dei materiali sui cantieri, per le imprese il proseguimento dei lavori a condizioni economicamente sostenibili rappresenta una vera e propria sfida. Una sottoccupazione dovuta alla mancanza di lavoro può avere conseguenze simili a quelle che abbiamo conosciuto all’apice della pandemia (lavoro ridotto, ritardi dovuti alla chiusura parziale dei cantieri stradali). Infra Suisse è consapevole dell’importanza che il settore dell’edilizia riveste per l’economia. Essa si impegna conseguentemente per un chiaro posizionamento delle imprese che la rappresentano. La richiesta di un approvvigionamento energetico continuo, che Infra indirizza ai decisori politici, deve consentire il mantenimento privo di interruzioni dell’attività edile. In questo contesto, allo scopo di tutelare gli interessi dei suoi membri, Infra Suisse è parimenti in contatto con associazioni professionali affini.

Ulteriori informazioni
Come servizio speciale per i soci, Infra Suisse fornisce un elenco di link a cui è possibile accedere per ulteriori informazioni.

Informazioni

Adrian Dinkelmann
Direttore
058 360 77 70
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Leonardo Garaguso
Responsabile Mercato & Tecnica
058 360 77 72
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